Ucciso a calci e pugni in Grecia, l'attivista Lgbti, ZAK KOUSTOPOULOS


La morte di ZACKIE OH e quanto sta succedendo in tutta Europa deve farci riflettere tutt* Serve una mobilitazione continentale permanente contro il dilagare del fascismo. In questi giorni la Grecia lo piange, chiede verità e scende in piazza. Ma chi sarà il prossimo bersaglio o la prossima vittima di questi nazisti?

Chi era ZACKIE OH?

Attivista per i diritti Lgbti+, delle persone sieropositive e conosciuto anche come antifascista è morto a soli 33 anni linciato con calci e pugni e un colpo mortale alla testa. Si chiamava ZAK KOSTOPOULOS ed era anche una nota Drag Queen.


l linciaggio è avvenuto il 21 settembre, intorno a mezzogiorno, all’interno della gioielleria Di Angelo in via Gladstonos a pochi passi dalla centralissima piazza Omonia.
Il proprietario del negozio Evangelos Demopoulos e alcuni testimoni oculari hanno dichiarato che Zak aveva fatto irruzione nella gioielleria armato di coltello ed era intenzionato a rubare. Ma in realtà, come dichiarato da più persone, l’attivista si era rifugiato nel negozio per sfuggire a disordini scoppiati in un vicino locale, in cui si trovava precedentemente.
Inoltre alcune videoregistrazioni, circolate online e poi mostrate in tv, comprovano non solo che l'attivista non fosse armato di coltello ma che, entrato in tutta fretta nella gioielleria, avesse visto la porta chiudersi automaticamente alle spalle. Da qui il panico e il tentativo di uscire spaccando la vetrina.
Mentre strisciava tra i vetri infranti, il gioielliere e Atanasios Chortari (coordinatore locale della formazione fascista Fronte Popolare) lo hanno ripetutamente colpito a calci e pugni. Giunti i soccorsi, il linciaggio è continuato a opera delle persone presenti.
I video hanno infine mostrato come gli stessi poliziotti, dopo averlo immobilizzato e ammanettato, avessero a loro volta colpito brutalmente Zak, che è poi deceduto prima di raggiungere l’ospedale.
Il proprietario della gioielleria è stato arrestato con l’accusa d’omicidio colposo. Ma Anna Paparoussoula legale della famiglia Kostopoulos, ritiene che Demopoulos debba essere imputato di omicidio volontario.
Intanto non si arrestano ad Atene le proteste per l’efferata uccisione di Zak. La notte di sabato 23, oltre 500 persone sono scese in piazza, mentre un lungo corteo di manifestanti è sfilato, il 26 settembre, per le vie principali della capitale greca. Striscioni e scritte continuano ad apparire in tutta Atene per chiedere verità e giustizia per Zak.

Commenti

Unknown ha detto…
Da Atene mi chiedono se si può cambiare il cognome, sbagliato, nel titolo. Quello corretto è Kostopoulos. Grazie