Giovanardi, Ciarrapico e poi Annunziata e via così... sembra che in Italia insultare le persone LGBT stia diventando uno sport più popolare del calcio.
Ciarrapico (Pdl): 'I gay? Che schifo'. Capezzone (Pdl): 'Sconcerto e avvilimento'
Due gay che si baciano mi fanno schifo. Durante il fascismo venivano mandati a Carbonia, scavavano e stavano benissimo. Oggi non vale nemmeno la pena mandarceli”
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Fonte Gaynews
Roma - Dopo Giovanardi, che ha detto che vedere due donne che si baciano per strada è come vedere qualcuno fare pipì in pubblico, ecco che arriva Giuseppe Ciarrapico, altro esponente del Popolo della Libertà, a gettare benzina sul fuoco: "Due gay che si baciano mi fanno schifo. Durante il fascismo venivano mandati a Carbonia, scavavano e stavano benissimo. Oggi non vale nemmeno la pena mandarceli”. Parole durissime, certamente da condannare. Parole che non fanno bene all'immagine del PdL, all'immagine di un partito serio, liberale e democratico.
Ancora Ciarrapico, intervistato su Radio24 alla Zanzara: "In questo paese i gay non si possono attaccare, ma io preferisco la farfallina di Belen. Questo è uno strano paese dove si salta quando si vede la farfallina sull’inguine di quella bellissima figliola e non si osa attaccare i gay. In Italia oggi ti devono piacere per forza i gay, ma a me piacciono le donne. Per fortuna vedo gli omosessuali una volta l’anno durante il gay pride, poi basta”.
Tantissime le reazioni che hanno scatenato le parole del senatore PdL. Daniele Capezzone, portavoce del Popolo della Libertà, in una nota esprime "sconcerto e avvilimento per battute omofobe che lasciano esterrefatti". Capezzone precisa: "Da liberale, difendo la libertà di parola e di opinione, innanzitutto rispetto a parole e opinioni lontane dalle mie. Ma davvero non capisco come, nell'anno 2012, ancora si possano proporre battute e sortite discriminatorie, offensive, lontane dal rispetto che va garantito ad ogni persona, indipendentemente dal suo orientamento e dalle sue preferenze sessuali". Sottoscriviamo in pieno.
Si fa sentire anche Mara Carfagna, PdL, ex ministro delle Pari opportunità: "Ciascun uomo o donna ha diritto ad esprimere la propria opinione", premette, ma allo stesso tempo invita tutti i suoi colleghi parlamentari, "compreso quei pochissimi che non riescono a risparmiarsi battute, ad imparare a rispettare gli omosessuali e a contenersi. Questo ci si aspetta da esponenti di un partito moderno come vuole essere il Pdl e ciò prevede, tra l'altro, la Costituzione italiana".
Quelle di Ciarrapico sono parole davvero pesanti nei confronti dei gay, che vanno solamente condannate. E' incredibile che siano arrivate da un rappresentante del Parlamento. Ma ormai, con l'andazzo che tira, non ci sorprende davvero più nulla.
Ricoridamo che Giuseppe Ciarrapico è stato rinviato a giudizio per truffa: avrebbe creato due cooperative editoriali per ricevere indebitamente contributi della presidenza del Consiglio dei ministri. Si parla di 30 milioni di euro. Alfano, quand'è che ti decidi a fare pulizia? Fonte: Italia chiama Italia
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Servizio Pubblico, Annunziata offende i gay, l'Olocausto e la libertà di espressione
Le parole di Lucia Annunziata a difesa di Celentano "anche se avesse detto che i gay vanno mandati nei campi di sterminio...." finiscono anche per essere un corner alle parole di Ciarrapico
Roma - (Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay) - Le parole di Lucia Annunziata a difesa di Celentano "anche se avesse detto che i gay vanno mandati nei campi di sterminio...." finiscono per essere un corner alle parole di Ciarrapico che proprio ieri, su Radio 24, ha dichiarato “Due gay che si baciano mi fanno schifo. Il fascismo li mandava a Carbonia, scavavano e stavano benissimo”.
L'Italia è un Paese incredibile: nei 150 anni dell'Unità d'Italia andiamo a scoprire che ciò che unisce personaggi di estrazione politica, culturale, umana e sociale praticamente agli antipodi, come Annunziata e Ciarrapico, è la più assoluta mancanza di sensibilità ed un cinismo capace di utilizzare i più estremi riferimenti per tradursi in omofobia.
Se Lucia Annunziata ha l'ambizione di rimarcare una sua differenza culturale e di linguaggio da un personaggio non nuovo ad affermazioni becere come Ciarrapico, trovi come rimediare. E non sarà semplice, soprattutto perché il riferimento all'Olocausto rivela ulteriore mancanza di rispetto nei confronti di chi l'Olocausto l'ha vissuto ed estrema leggerezza nel trattare una pagina spaventosa della storia umana.
La scorsa settimana l'Italia ha aderito al programma del Consiglio d'Europa contro le discriminazioni per diverso orientamento sessuale ed identità di genere, e il Ministro Fornero ha invocato "l'educazione come strumento di lotta all'omofobia ed alla transfobia ", ma evidentemente anche per Lucia Annunziata, come per Ciarrapico, e tanti altri l'Europa è un noioso problema, l'insulto è una facile opportunità e l'Olocausto è una pagina che è meglio dimenticare.
Roma - (Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli - Andrea Maccarrone – Direttivo) - Lucia Annunziata, ospite nella trasmissione “Servizio Pubblico” di Michele Santoro, dichiara: “difenderei Celentano anche se dicesse di mandare i gay ai campi di sterminio”. Dobbiamo informare la giornalista che gli omosessuali, come gli ebrei, i Rom e Sinti, le persone diversamente abili, i testimoni di Geova, nei campi di sterminio ci sono stati mandati davvero dai nazisti.
Purtroppo di fronte alle quotidiane dichiarazioni di tenore omofobo che vengono dai mezzi di informazione e da esponenti politici, religiosi e dello spettacolo, quello di Lucia Annunziata appare non come un improbabile paradosso ma come l’ennesima cruda dimostrazione di quanto indietro siamo in Italia.
Invitare a mandare i gay, o chiunque altro, ai campi di sterminio, si colloca ovviamente ben al di là dell’ambito della libertà di espressione e l’esempio portato è persino offensivo per la memoria delle decine di migliaia di vittime omosessuali che nei campi di sterminio ci sono stati davvero e ci sono morti.
Il rispetto per tutte le vittime dell’odio nazista deve essere massimo, sempre, e riteniamo che mai e giustamente l’Annunziata avrebbe osato giocare sul paradosso utilizzando gli ebrei o i partigiani. Il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli giudica quelle parole inqualificabili e non degne di una professionista della comunicazione dell’esperienza di Lucia Annunziata.
Le scuse migliori, per onorare le vittime dell’ “omocausto” , sarebbero quelle di dedicare una puntata della sua trasmissione proprio a questo tema, così poco conosciuto e sul quale evidentemente si compiono ancora scivoloni inaccettabili
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