PD: Ecco la Mozione Marino

Unioni civili, lotta all'omofobia e legge sull'omogeniorialità
giovedì 23 luglio 2009 - Da Il Foglio e Gaynews


Pubblichiamo ampi stralci della mozione con cui questo pomeriggio il senatore Ignazio Marino presenterà la sua candidatura alla guida del Partito democratico

Un partito che abbia un assetto federale, riconosca l’autonomia dei territori e dei circoli e la sostenga con le risorse adeguate.

Un partito che abbia una linea verticale a doppio senso, dalla base dei suoi iscritti alle figure di riferimento politico nazionale, e conosca anche una dimensione orizzontale, di scambio e collaborazione tra i territori, i circoli, le amministrazioni locali, condividendo le buone pratiche.
Non gerarchie, insomma, ma rapporti e relazioni.

Un partito che abbia un forte respiro maggioritario, che costruisca le proprie alleanze a partire dal proprio profilo e da quello che vuole per il Paese, non in base alla convenienza elettorale o al mero esercizio politicista di cui abbiamo fin troppi esempi in questi anni.

Un partito che sia ancora convinto che è necessario aprire un lungo ciclo riformista in Italia, e che intenda stabilizzare il bipolarismo.

Il credito e la finanza sono fondamentali per la crescita perché la finanza serve ad allocare il capitale alle imprese, che sono al centro del mondo produttivo. Non serve condannare la finanza tout court: la finanza serve e va regolata in modo da evitare tanto comportamenti eccessivamente rischiosi quanto l’allocazione di risorse a esclusivo vantaggio di coloro che godono di conflitti di interesse e rendite di posizione. Anche il settore finanziario soffre di concorrenza ridotta e andrebbe sbloccato per creare maggiore imprenditorialità. Bisogna spezzare il legame fra credito e politica ed essere implacabili con la trasparenza.

Crisi ed economia

Regolare e garantire uno sviluppo etico e sostenibile da un punto di vista ambientale, sociale ed occupazionale.

Promuovere un modello economico-sociale innovativo e credibile, con al centro la persona, capace di rompere le rendite di posizione e entrare in sintonia con la vitalità della società: liberalizzazioni, concorrenza, politiche industriali e una visione che leghi lo sviluppo alle energie rinnovabili, le scienze della vita e della salute.

Stabilizzare il sistema finanziario, spezzando il legame fra credito e politica, correggendo gli squilibri economici, annullando l’asimmetria del potere tra istituzioni finanziarie e cittadini, garantendo accesso, trasparenza e controllo.

Operare affinché l’Italia si riappropri di una piena coscienza del proprio ruolo di grande paese industriale, delle eccellenze che esprime e dell'importanza del Made in Italy.

Perseguire la crescita della produttività agricola e la salvaguardia della redditività e delle produzioni. Promuovere i prodotti a Denominazione di Origine Protetta (DOP) e ad Indicazione Geografica Protetta (IGP) e difendere in modo più aggressivo la produzione nazionale dai crescenti fenomeni di contraffazione.

Rispondere alle difficoltà di imprese e persone non solo reagendo alle emergenze ma investendo sui tempi lunghi (scuola, università, ricerca, green economy, grandi investimenti) e in una cornice internazionale.

Un patto tra generazioni per un partito del lavoro

Restituire dignità e valore al lavoro, valorizzando meriti e talenti e realizzando politiche di piena e buona occupazione, che superino le differenze tra nord e sud e di genere.

Dare maggiori garanzie ai lavoratori, abbassare i costi contrattuali delle imprese, fare ricorso alla flessibilità intesa non come precarietà, ma come possibilità di arricchimento personale e professionale, in un percorso di vita che consenta tanto l’investimento sulla propria professionalità che la garanzia di una protezione nei momenti di debolezza e di rischio.

Istituire un contratto individuale di lavoro unico, a tempo indeterminato (salvo specifiche eccezioni, legate per esempio alla stagionalità di taluni mestieri), con salario minimo garantito e reddito minimo di solidarietà a protezione delle fasi di disoccupazione tra un contratto e l’altro.

Trasformare la formazione continua – la cui erogazione va incentivata e supportata attraverso specifiche agevolazioni – in vero e proprio diritto della persona e lavoratore.

Destinare il risparmio generato dall’innalzamento dell’età pensionabile per le donne imposto dall’Unione Europea ad interventi che ci aiutino a sostenere il percorso delle donne verso la parità con gli uomini nel lavoro: sgravi fiscali, telelavoro, part-time verticale, ingressi flessibili, job sarin. Introdurre il congedo dopo parto diviso obbligatoriamente alla pari tra il padre e la madre. Congedi parentali per i nonni.

Costruire un mondo del lavoro più aperto e meno corporativo, agevolare l’accesso alle professioni, migliorando la competitività e la trasparenza delle tariffe, riformando il funzionamento degli ordini professionali.

Comunicazione e informazione

Risolvere il conflitto di interessi.

Garantire un’informazione libera e plurale.

Regolare il mercato televisivo e (soprattutto) le reti: concorrenza, libertà, pluralismo.

Garantire ovunque l’accesso alla rete attraverso la banda larga, possibilmente gratuito.

Garantire la libertà delle nuove forme di espressione in rete.

La salute di tutti

Rimettere al centro del sistema sanitario la persona, che deve poter influire sulle decisioni prese a tutti i livelli e che deve essere protagonista di politiche di prevenzione e promozione di stili di vita corretti.

Riequilibrare e riqualificare la rete dei servizi di assistenza ospedaliera ed extraospedaliera: poli di alta specializzazione, centri di eccellenza, riconversione degli ospedali minori, assistenza fornita da strutture territoriali.

Riorganizzare il lavoro dei medici di famiglia in cooperative o studi associati, in modo da assicurare l’assistenza di base e il primo soccorso.

Rilanciare gli investimenti nei settori dell’edilizia sanitaria, delle tecnologie diagnostiche e terapeutiche e di quelle informatiche e telematiche.

Assicurare la sostenibilità economica del sistema e della ricerca biomedica, con un federalismo sanitario che garantisca le regioni più deboli, integrando le programmazioni nazionale e regionali e garantendo l’omogeneità nazionale e i Livelli Essenziali di Assistenza.

Integrare virtuosamente pubblico e privato, in particolare quello che fa riferimento al non profit e al volontariato: pubblico e privato devono avere pari dignità, assolvere agli stessi compiti nell’interesse dei malati, seguire le stesse regole ed essere sottoposti ai medesimi controlli e verifiche.

Creare, attraverso un’Agenzia indipendente, un sistema di valutazione dei trattamenti sanitari e di riconoscimento del merito degli operatori, basato non solo sulla produttività ma incentrato sull'efficienza e la qualità delle cure.

Ridefinire i criteri di selezione degli amministratori e dei professionisti ai quali affidare un ruolo direttivo nelle strutture sanitarie: l'abitudine delle segnalazioni politiche va sostituita con regole trasparenti e non aggirabili.

Riaffermare il principio di garanzia della dignità della persona durante tutte le fasi della vita, incluse quelle terminali, con il rispetto del diritto all’autodeterminazione in materia di cure mediche.

Una nuova politica, una nuova amministrazione

Riformare la legge elettorale in senso maggioritario e uninominale.

Superare il bicameralismo perfetto, trasformando il Senato in Camera delle Regioni.

Ridurre il numero di parlamentari ed eletti a tutti i livelli e semplificare il sistema delle autonomie locali, per ridurre i costi della politica e dell’amministrazione.

Promuovere un nuovo e più deciso assetto federale, con maggiore distribuzione di risorse ai comuni, rafforzamento della “premialità” per gli enti virtuosi, la responsabilizzazione delle sedi politiche locali.

Sfruttare le economie dell’integrazione territoriale, favorendo la cooperazione fra comuni su un’ampia gamma di politiche locali – ambientali, sociali, economiche, culturali, infrastrutturali – con l’obiettivo di fare del territorio metropolitano uno spazio delle opportunità sempre più ricco e a disposizione dei cittadini.

Innovare la pubblica amministrazione: servizi telematici, uffici unici, autocertificazione, sistema di regole in cui il dirigente pubblico sia garante.

Promuovere una cultura dei risultati e della valutazione, cominciando dal programmare selezioni uniche per l’accesso alla PA che premino i più meritevoli.

Creare un motore di ricerca dedicato ai servizi e alle Pubbliche Amministrazioni, che permetta di conoscere anche online ogni sovvenzione, commessa e finanziamento pubblico dai diversi livelli di governo.

Laicità e diritti

Introdurre una norma antidiscriminatoria che preveda una percentuale minima di genere del 40% nelle Istituzioni e nei Consigli di Amministrazione.

Approvazione della Legge sul Testamento Biologico

Legge sulle unioni civili, sulla falsariga di quella britannica

Legge sull’omofobia

Legge sull’omogenitorialità

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