Verona: Pasetto firma l’O.d.G. per la revoca della mozione omofoba


Verona: Pasetto firma l’O.d.G. per la revoca della mozione omofoba



Il consigliere comunale Giorgio Pasetto , iscritto radicale eletto nella Lista Tosi , è tra i firmatari – unico tra i banchi della maggioranza – dell’O.d.G. presentato dal consigliere socialista, eletto nella lista di SEL , Mauro De Robertis per la revoca della mozione omofoba approvata dal Consiglio Comunale di Verona nel lontano luglio del 1995 .




Così Giorgio Pasetto spiega la sua presa di posizione, consapevole che nel suo gruppo consiliare non tutti la pensano come lui: «Sono un liberale e credo nel diritto delle singole persone di scegliere e agire in autonomia. […] Quando De Robertis mi ha sottoposto l’ordine del giorno in cui si chiede la revoca della mozione 336 non ho avuto dubbi nel firmarla. Qui non si tratta di politica, ma di agire secondo scienza e coscienza. E così ho fatto io». A distanza di 17 anni – e nonostante 5 anni di amministrazione di centrosinistra – la tristemente nota mozione che respinge le direttive UE in materia di diritti civili e pari opportunità, facendo presente che il comune «s’impegna a non deliberare provvedimenti che tendano a parificare i diritti delle coppie omosessuali a quelli delle famiglie “naturali” costituite da un uomo e una donna» e sentenziando che «l’omosessualità contraddice la stessa legge naturale e l’applicazione della succitata risoluzione avrebbe effetti fortemente negativi sulla formazione psicologica ed umana dei giovani», non è ancora stata revocata. Non è mancata la risposta del sindaco Falvio Tosi, il quale ha spiegato che la mozione incriminata non ha alcun valore legale e non ha mai influito in alcun atto formulato dal Consiglio o dalla Giunta. Ha poi concluso, facendo eco a Pasetto, dichiarando che «Siamo laici e agiamo secondo la libertà di coscienza. Noi siamo per non discriminare nessuno». Ora non resta che attendere la formale revoca della mozione, non scordando però che, al di là delle questioni formali, è necessario un concreto riconoscimento dei diritti civili di tutte e di tutti, indipendentemente dall’orientamento sessuale. Troppo presto per parlare di riconoscimento delle unioni civili a Verona? Con la speranza che grazie alla presenza di Giorgio Pasetto il “virus” radicale possa in qualche modo diffondersi all’interno del Consiglio Comunale, ricordiamo che «la via dei riformatori è sempre stata quella di giocare il possibile contro il probabile».

Commenti