Omofobia, l'ira delle associazioni
"In Italia emergenza democratica"
da Repubblica
La Camera approva le pregiudiziali di costituzionalità sulla norma sui gay. Le lacrime di Paola Concia. Mancuso (Equality Italia): "Pubblicheremo una lista di cento politici gay omofobi". Circolo Mario Mieli: "Parlamento schierato con i violenti". Appello alla Carfagna: "Presenti una proposta di legge più forte e non boicottabile"
di MARCO PASQUA
"In Italia emergenza democratica"
da Repubblica
La Camera approva le pregiudiziali di costituzionalità sulla norma sui gay. Le lacrime di Paola Concia. Mancuso (Equality Italia): "Pubblicheremo una lista di cento politici gay omofobi". Circolo Mario Mieli: "Parlamento schierato con i violenti". Appello alla Carfagna: "Presenti una proposta di legge più forte e non boicottabile"
di MARCO PASQUA
ROMA - Un "via libera all'omofobia" da parte di un Parlamento in cui "risultano maggioritarie le teorie aberranti del Ku Klux Klan, dei peggiori gruppi dell'estrema destra violenta europea". Le associazioni che si battono per i diritti degli omosessuali italiani, dopo la prima bocciatura della legge, nell'ottobre del 2009, erano realisticamente consapevoli che il voto di oggi, alla Camera, avrebbe nuovamente dato il via libera alle pregiudiziali di costituzionalità 1. E poco importa se ieri, attraverso il profilo Facebook di Paola Concia e di alcuni blog Glbt, sia stato fatto partire un mail bombing ai deputati in vista del voto odierno. Voto che ha subito numerosi rinvii, ma il cui esito era già segnato.
VIDEO La protesta davanti a Montecitorio 2
"Ce lo aspettavamo - dice Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia 3 - ciò non toglie che esso rappresenti la vittoria della parte più razzista, omofoba ed escludente della politica italiana". Mancuso, che la scorsa settimana aveva promesso, in caso di bocciatura della legge, di rendere nota una lista di cento politici gay omofobi, conferma di voler mettere in atto questa eclatante azione di
protesta: "Acquisirò l'elenco di tutti i deputati che hanno votato contro la legge. Definirò i siti italiani ed esteri che aderiscono alla mia campagna. Infine, pubblicherò le foto e i profili", promette. Ancora da definire il giorno esatto, mentre la sua associazione si sta consultando con alcuni legali, anche americani.
Il circolo Mario Mieli 4, attraverso la presidente Rossana Praitano, denuncia che chi ha affossato la legge "si è schierato accanto a coloro che minacciano e aggrediscono gay, lesbiche e transessuali. Vi riterremo moralmente responsabili della prossima vittima di vessazioni ed aggressioni, perché, a differenza di quasi tutti i paesi europei, il Parlamento italiano non ha voluto scientemente una legge contro l'omofobia". La rabbia degli omosessuali arriva fino alla pagina Facebook di Paola Concia, la deputata che, da oltre mille giorni (come ricorda il contatore sul suo sito), si è battuta per l'approvazione di questa legge. Tanti commentatori esortano la deputata ad andare avanti col suo lavoro, altri propongono di organizzare una protesta contro quel Parlamento che si è opposto, di fatto, all'ingresso dell'Italia in nell'Europa dei Paesi che tutelano i diritti delle persone omosessuali.
Un "no", quello della Camera, che rappresenta un "oltraggio di una maggioranza fatta da uomini mediocri e di bassissimo profilo" per Paolo Patané, presidente nazionale di Arcigay 5: "Denunciamo all'Europa e al mondo civile che in Italia esiste un'autentica emergenza democratica e che in questo Paese una legge che tuteli le vittime dell'omofobia è definita dal Parlamento incostituzionale, mentre esponenti di primo piano di questa stessa maggioranza definiscono giuste e condivisibili le idee del mostro Breivik 6, l'assassino di Utoya", attacca il leader dell'associazione. Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center 7, promette battaglia: "La comunità lesbica, gay e trans risponderà non ammainando le bandiere e, in occasione delle prossime elezioni politiche, lavoreremo per un vero e proprio boicottaggio di quei parlamentari che hanno votato a favore delle pregiudiziali di costituzionalità". "Il rischio concreto per chi, come noi, opera attivamente contro l'omofobia sui territori e nelle città - avverte il leader di Gay Center - in particolare nelle grandi aree metropolitane, è che questa decisione possa passare nell'opinione pubblica come una resa della politica di fronte a fenomeni violenti e discriminatori come l'omofobia che, invece, hanno bisogno della massima attenzione e di decisioni politiche concrete che non isolino e lascino soli anche i sindaci, gli amministratori locali e le associazioni impegnate sul territorio".
Delusione e sconforto anche da parte di Enrico Oliari, presidente di GayLib 8, associazione di gay vicini al centrodestra: "Nessuna sorpresa. È prevalsa una vergognosa fermezza su posizioni illogiche quanto veteroideologiche che vedono riunita la ex maggioranza di centrodestra di Pdl e Lega, divisa su tutto, con l'ausilio degli ex alleati clericali dell'Udc". Al ministro Mara Carfagna, l'associazione propone uno "scatto di reni", che la porti a presentare "una proposta di legge più forte e complessa che tuteli pienamente le unioni gay, non solo contro l'omofobia, come ha chiesto la Corte Costituzionale con la storica sentenza dello scorso anno. Cosicché nessuna pregiudiziale di costituzionalità possa essere più mossa e anche le coppie omoaffettive, ad oggi prive di diritti e sicurezza, possano vivere in un Paese migliore". "Siamo offesi e disgustati da un Parlamento capace solo di bocciare ogni pur minima proposta su questa materia, e stupisce che i deputati che hanno cancellato questo tentativo non siano altrettanto solerti nel colmare il vuoto normativo nella direzione da essi auspicata, ovvero nella direzione dell'approvazione di una norma più generale contro i reati d'odio", dice Sergio Rovasio, dell'Associazione radicale Certi diritti 9. Una rabbia che, nel caso della Concia, si è tramutata in lacrime, quando ha lasciato l'aula. Oltre alla solidarietà dei colleghi di partito, la parlamentare lesbica ha ricevuto diverse telefonate da parte di deputati Verdi tedeschi e francesi, che hanno manifestato tutto il loro disappunto per questa nuova bocciatura.
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