Milano: Pisapia concede patrocinio a gay pride

Milano - La nuova giunta di Milano guidata da Giuliano Pisapia ha adottato nella sua prima riunione di lavoro il patrocinio alla manifestazione del Gay Pride che il 25 giugno prossimo colererà con i suoi colori arcobaleno le strade del centro. La decisione, che arriva a pochi giorni dal grande successo dell'Europride di Roma con l'esibizione di Lady Gaga, è stata presa all'unanimità da tutti gli assessori della nuova squadra di centrosinistra. E lo stesso Pisapia ha rivendicato in prima persona il patrocinio gratuito a una manifestazione che anche quest'anno sarà dedicata alla lotto contro l'omofobia.

"Dopo il grande successo della manifestazione di Roma - ha affermato il sindaco - nei confronti della quale lo stesso sindaco Gianni Alemanno ha avuto parole di apprezzamento, anche Milano ha ritenuto opportuno patrocinare il Gay Pride". Inevitabile la polemica della componente più tradizionalista del Pdl. "Non so se i tanti cattolici che hanno applaudito al vento che è cambiato - ha affermato il ciellino Carlo Masseroli - alle prime conseguenze di questo nuovo vento siano ancora convinti di aver ben ponderato la loro scelta". Ma alle proteste del centrodestra ha fatto da controaltare l'esultanza della comunità omosessuale, che ha perfino invitato Pisapia a unirsi alla manifestazione al suo passaggio in piazza Scala, davanti a Palazzo Marino, e a portare il saluto della città alla chiusura del corteo al Castello Sforzesco.

"Quel vento di cambiamento che tanti a Milano cercavano - si è rallegrato Marco Mori, presidente milanese dell'Arcigay - ha davvero portato a un cambiamento. Dopo 18 anni Milano ha finalmente un'amministrazione che risponde alle nostre domande e risponde positivamente come tutte le città europee. La comunità Lgbt (lesbica, gay, bisessuale e transgender) è una parte di Milano ed è bello che il Comune finalmente lo riconosca". Il patrocinio comunale al Gay Pride segna una vera svolta nei rapporti tra la comunità omosessuale e l'amministrazione di Milano, che soprattutto negli ultimi anni erano arrivati ai minimi termini. Oltre al diniego a ogni forma di sponsorizzazione al Gay Pride l'ex sindaco Letizia Moratti prese più di un provvedimento contrario alle espressioni artistiche di ispirazione omosex, che le valsero ripetute accuse di censura fino allo strappo con l'allora assessore Vittorio Sgarbi.

Nel 2007 il sindaco non permise l'apertura della mostra 'Vade retro arte e omosessualita', già allestita a Palazzo della Ragione, guadagnandosi così l'appellativo di "suor Letizia" coniato proprio da Sgarbi. Sempre in quell'anno il Comune ritirò il patrocinio a una rassegna di cinema gay e lesbico e appena un anno dopo Sgarbi dovette travestire un festival teatrale omosessuale dietro il titolo edulcorato di 'Liberi amori possibili' per farlo approvare dai colleghi di giunta. Scoperto il tranello, la Moratti decise di licenziare per "mancanza di rispetto" il vulcanico assessore.

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