Questione Etica: Scontro Buttiglione - Della Vedova

ESPLODE LA QUESTIONE ETICA TRA FLI E UDC E' SCONTRO
DELLA VEDOVA-BUTTIGLIONE
È Della Vedova (foto) a replicare a Buttiglione: «Le diversità nelle nostre visioni non vanno nascoste. Dobbiamo parlare a tutti»
domenica 30 gennaio 2011 - Gaynews

La questione etica rischia di spaccare il Terzo Polo al suo debutto. Da sempre «tallone d'Achille» della formazione di Casini, Fini e Rutelli, la questione sui «valori inderogabili» esplode sul palco di Todi. Da una parte c'è Benedetto Della Vedova che rivendica la propria laicità da ex radicale rispetto ai temi etici; dall'altra c'è Rocco Buttiglione che si rivolge al vicepresidente dei deputati di Fli, dicendogli che «se pensa di utilizzare il Nuovo Polo come un «cavallo di Troia» per promuovere la scristianizzazione dell'Italia ha sbagliato i calcoli».

Della Vedova interviene dal palco della convention della coalizione centrista e mette subito in chiaro che «sui temi civili i valori non negoziabili per la Chiesa sono stati valori sempre molto negoziati». Una risposta a Casini che il giorno prima aveva tentato di disinnescare la «bomba etica». «Casini - afferma Della Vedova - ha ricordato che la nostra identità è quella cristiana: penso si possa dirlo ma dobbiamo parlare della identità cristiana dell'Europa per come è. Perchè è nel mondo cristiano e non altrove che gli omosessuali non sono discriminati. È nel mondo cristiano dove i figli nati fuori dal matrimonio hanno gli stessi diritti di quelli nati all'interno».

Il vicepresidente dei deputati di Fli si spinge oltre: «La Chiesa - sottolinea - era contro l'unità d'Italia, è la Chiesa che era contro la scolarizzazione di massa, è la Chiesa che con un personaggio come il card. Montini suggeriva ai costituenti di non avallare la piena parità giuridica».

Parole che non lasciano indifferente Buttiglione. «Molte cose che Della Vedova ha indicato come valori positivi per me sono elementi disgreganti della società». Il riferimento è alla definizione di famiglia, ai diritti individuali da riconoscere ai gay. Di queste cose si discute nel corso di un seminario e non di una convention nella quale tutti hanno parlato di ciò che ci unisce e non di ciò che ci divide. Una cosa voglio che sia chiara. Non ci sposteremo dalle nostre posizioni sui valori innegoziabili anche se non pretendiamo di qualificarci come una formazione schierata su queste posizioni. Chi rappresenta posizioni molto meno presenti al nostro interno non pensi di utilizzare il Terzo Polo come un cavallo di Troia per portare avanti posizioni rispettabili ma anche molto discutibili». Distaccato il commento di Donato Mosella dell'Api: «Eviterei gli eccessi. Siamo tutti chiamati a costruire una sintesi alta nel Terzo Polo».

È lo stesso Della Vedova a replicare ancora a Buttiglione: «Le diversità nelle nostre visioni non vanno nascoste. Dobbiamo parlare a tutti».

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