Flash mob Arcigay e Arcilesbica Verona:
Articoli pubblicati su Arena, Corriere del Veneto e di Verona.
VERONA: «MEGLIO GAY CHE FINTO PAPI»
Omosessuali contro il premier. Manifestazione davanti alla prefettura contro la frase di Berlusconi sul caso Ruby. «Campanello d’allarme di un clima omofobo»
VERONA - Si sono appuntati al petto i cartelli con gli accostamenti più variopinti, in risposta alle parole del premier da cui si sono sentiti feriti. E dunque «meglio gay che finto papi», oppure ipocrita, piduista, mafioso. Così i componenti di Arcigay e Arcilesbica hanno voluto manifestare, davanti alla Prefettura, la loro rabbia per quella che ritengono l’ennesima prova di disprezzo nei loro confronti. La frase «meglio appassionati di belle donne che gay», pronunciata da Berlusconi a margine del caso Ruby, è secondo gli omosessuali il campanello d’allarme di un clima sempre più pesante: «Giovani pestati a Padova e Roma, un trans aggredito a la Spezia.
Quindi le esternazioni di Buttiglione, di monsignor Babini che ha detto “meglio Mussolini che il gay Vendola” e ora Berlusconi – elenca Michele Breveglieri, presidente dell’Arcigay Verona -. Tutto questo mentre il mondo tutela le coppie omo».
Corriere del Veneto - 7 Novembre 2010
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La protesta: Slogan e sit-in davanti alla prefettura.
«Le prese di distanza del centrodestra? Fanno piacere»
«Meglio gay che...». Omosessuali contro Berlusconi
VERONA- «lo sono una lesbica ma non sono come il premier. Le donne non le pago », grida una manifestante. Altri si appuntano al petto cartelli con gli accostamenti più variopinti: meglio gay che ipocrita, piduista, mafioso. Ma il top dell’originalità è un «meglio-gay che un finto papi», che fa sorridere più di un passante. Fanno a gara di ironia i componenti di Arcigay e Arcilesbica, che ieri hanno manifestato davanti alla prefettura nel tourbillon di cavalli e carrozze radunati in piazza dei Signori. Masotto cova la rabbia.
E non è solo per la frase pronunciata da Silvio Berlusconi a margine del caso Ruby, quel «meglio appassionati di belle donne che gay» al quale ieri le associazioni hanno risposto con altrettanti paragoni sprezzanti. Il timore è per il clima anti-gay che in Italia sembra guadagnare spazi e platee, con una proposta di legge per la lotta all’omofobia ferma al palo e troppi campanelli d’allarme: «Giovani pestati a Padova e Roma, un trans aggredito a LaSpezia. Quindi le esternazioni di Buttiglione, di monsignor Babini che ha detto “meglio Mussolini che il gay Vendola” e ora Berlusconi - elenca Michele Breveglieri, presidente dell’Arcigay -. Tutto questo mentre il mondo tutela le coppie orno, dall’Olanda al Sudamerica». In questo clima fanno piacere le parole dal fronte del Pdl dell’assessore regionale Massimo Giorgetti e del -presidente della Provincia Giovanni Miozzi, che hanno preso le distanze dalla frase del premier. «Non ce l’aspettavamo - dice Breveglieri -. Ci fa piacere che una parte del centrodestra, anche a livello locale, cominci a mostrare sensibilità e rispetto». Incredubilità di fronte al commento della senatrice Cinzia Bonfrisco, che ha definito «un’opinione personale e rispettabile» quella del premier: « E’ come se qualcuno avesse invitato a rispettare l’opinione di Hitler quando definiva gli ebrei pericolosi » All’assessore Vittorio Di Dio, che vede la destra aperta di fronte alle scelte individuali, Luciano Mazzucato chiede gesti concreti: «lo convivo da 31 anni con il mio compagno, ma non ho diritto a cure, mutui o case».
Conferma Rita di Martino, accoppiata da otto anni: «All’ospedale quasi non mi facevano stare al capezzale della figlioletta della mia convivente». Accorrono a dare solidarietà i Giovani Democratici per i diritti civili («Dichiarazioni farneticanti quelle di Berlusconi », dice il responsabile Stefano Salvemini) e Vincenzo D’Arienzo, segretario provinciale del Pd, che annuncia un centrosinistra più pronto sui temi dei diritti: «Al di là del caso nazionale, io guardo a questa città e vedo troppi “meglio che”, dove gli oggetti del disprezzo sono ora i gay, ora gli islamici, ora gli africani - dice - . Credo sia ora di cominciare un’ampia riflessione su queste tematiche. E mi piacerebbe se a farlo fossero le istituzioni, con un tavolo di approfondimento volto a far diventare Verona una città in cui tutti possano sentirsi a casa ».
Nella FOTO : Arrabbiati Militanti dell’ Arcigay e Arcilesbica ieri mattina davanti alla prefettura (foto Tonine’’’)
Il Corriere di Verona - 7 Novembre 2010
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L’ARENA - 7 Novembre 2010
Arcigay e Giovani democratici
«Proposte di legge contro l’omofobia sempre affossate»
LA PROTESTA
Una manifestazione contro le parole di Silvio Berlusconi. Ieri mattina, davanti ai palazzidella Prefettura, un gruppo di rappresentanti di Arcigay Verona ha manifestato con cartelli e attraverso la distribuzione di volantini per sensibilizzare l’opinione pubblica sul grave ritardo dell’Italia in materia di leggi contro l’omofobia, che ha trovato conferma nella recente affermazione del Presidente del Consiglio «Meglio essere appassionati delle belle ragazze che gay». «Siamo dell’idea che questa non sia solo l’ennesima boutade del premier», ha spiegato Michele Breviglieri, presidente di ArcigayVerona. «Si tratta piuttosto di un messaggio che alimenta il clima di omofobia ed è evidente che intende segnare una gerarchia tra diversi. In questi giorni su tutto il territorio nazionale sono in corso manifestazioni che chiedono alGoverno di procedere con qualche azione concreta: tutte le proposte di legge contro l’omofobia sono state affossate, mentre nel resto dell’Europa la lotta è partita in quarta». A dimostrare solidarietà ad Arcigay sono intervenuti alla manifestazione alcuni rappresentanti dei Giovani democratici: «Le parole del Presidente del consiglio sono state inopportune e irresponsabili », ha detto Stefano Salvemini, responsabile dei Diritti civili dei Giovani democratici. «Ci siamo già mossi per fare approvare nei prossimi consigli comunali e provinciali una mozione contro
l’omofobia». - A.G.
Articoli pubblicati su Arena, Corriere del Veneto e di Verona.
VERONA: «MEGLIO GAY CHE FINTO PAPI»
Omosessuali contro il premier. Manifestazione davanti alla prefettura contro la frase di Berlusconi sul caso Ruby. «Campanello d’allarme di un clima omofobo»
VERONA - Si sono appuntati al petto i cartelli con gli accostamenti più variopinti, in risposta alle parole del premier da cui si sono sentiti feriti. E dunque «meglio gay che finto papi», oppure ipocrita, piduista, mafioso. Così i componenti di Arcigay e Arcilesbica hanno voluto manifestare, davanti alla Prefettura, la loro rabbia per quella che ritengono l’ennesima prova di disprezzo nei loro confronti. La frase «meglio appassionati di belle donne che gay», pronunciata da Berlusconi a margine del caso Ruby, è secondo gli omosessuali il campanello d’allarme di un clima sempre più pesante: «Giovani pestati a Padova e Roma, un trans aggredito a la Spezia.
Quindi le esternazioni di Buttiglione, di monsignor Babini che ha detto “meglio Mussolini che il gay Vendola” e ora Berlusconi – elenca Michele Breveglieri, presidente dell’Arcigay Verona -. Tutto questo mentre il mondo tutela le coppie omo».
Corriere del Veneto - 7 Novembre 2010
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La protesta: Slogan e sit-in davanti alla prefettura.
«Le prese di distanza del centrodestra? Fanno piacere»
«Meglio gay che...». Omosessuali contro Berlusconi
VERONA- «lo sono una lesbica ma non sono come il premier. Le donne non le pago », grida una manifestante. Altri si appuntano al petto cartelli con gli accostamenti più variopinti: meglio gay che ipocrita, piduista, mafioso. Ma il top dell’originalità è un «meglio-gay che un finto papi», che fa sorridere più di un passante. Fanno a gara di ironia i componenti di Arcigay e Arcilesbica, che ieri hanno manifestato davanti alla prefettura nel tourbillon di cavalli e carrozze radunati in piazza dei Signori. Masotto cova la rabbia.
E non è solo per la frase pronunciata da Silvio Berlusconi a margine del caso Ruby, quel «meglio appassionati di belle donne che gay» al quale ieri le associazioni hanno risposto con altrettanti paragoni sprezzanti. Il timore è per il clima anti-gay che in Italia sembra guadagnare spazi e platee, con una proposta di legge per la lotta all’omofobia ferma al palo e troppi campanelli d’allarme: «Giovani pestati a Padova e Roma, un trans aggredito a LaSpezia. Quindi le esternazioni di Buttiglione, di monsignor Babini che ha detto “meglio Mussolini che il gay Vendola” e ora Berlusconi - elenca Michele Breveglieri, presidente dell’Arcigay -. Tutto questo mentre il mondo tutela le coppie orno, dall’Olanda al Sudamerica». In questo clima fanno piacere le parole dal fronte del Pdl dell’assessore regionale Massimo Giorgetti e del -presidente della Provincia Giovanni Miozzi, che hanno preso le distanze dalla frase del premier. «Non ce l’aspettavamo - dice Breveglieri -. Ci fa piacere che una parte del centrodestra, anche a livello locale, cominci a mostrare sensibilità e rispetto». Incredubilità di fronte al commento della senatrice Cinzia Bonfrisco, che ha definito «un’opinione personale e rispettabile» quella del premier: « E’ come se qualcuno avesse invitato a rispettare l’opinione di Hitler quando definiva gli ebrei pericolosi » All’assessore Vittorio Di Dio, che vede la destra aperta di fronte alle scelte individuali, Luciano Mazzucato chiede gesti concreti: «lo convivo da 31 anni con il mio compagno, ma non ho diritto a cure, mutui o case».
Conferma Rita di Martino, accoppiata da otto anni: «All’ospedale quasi non mi facevano stare al capezzale della figlioletta della mia convivente». Accorrono a dare solidarietà i Giovani Democratici per i diritti civili («Dichiarazioni farneticanti quelle di Berlusconi », dice il responsabile Stefano Salvemini) e Vincenzo D’Arienzo, segretario provinciale del Pd, che annuncia un centrosinistra più pronto sui temi dei diritti: «Al di là del caso nazionale, io guardo a questa città e vedo troppi “meglio che”, dove gli oggetti del disprezzo sono ora i gay, ora gli islamici, ora gli africani - dice - . Credo sia ora di cominciare un’ampia riflessione su queste tematiche. E mi piacerebbe se a farlo fossero le istituzioni, con un tavolo di approfondimento volto a far diventare Verona una città in cui tutti possano sentirsi a casa ».
Nella FOTO : Arrabbiati Militanti dell’ Arcigay e Arcilesbica ieri mattina davanti alla prefettura (foto Tonine’’’)
Il Corriere di Verona - 7 Novembre 2010
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L’ARENA - 7 Novembre 2010
Arcigay e Giovani democratici
«Proposte di legge contro l’omofobia sempre affossate»
LA PROTESTA
Una manifestazione contro le parole di Silvio Berlusconi. Ieri mattina, davanti ai palazzidella Prefettura, un gruppo di rappresentanti di Arcigay Verona ha manifestato con cartelli e attraverso la distribuzione di volantini per sensibilizzare l’opinione pubblica sul grave ritardo dell’Italia in materia di leggi contro l’omofobia, che ha trovato conferma nella recente affermazione del Presidente del Consiglio «Meglio essere appassionati delle belle ragazze che gay». «Siamo dell’idea che questa non sia solo l’ennesima boutade del premier», ha spiegato Michele Breviglieri, presidente di ArcigayVerona. «Si tratta piuttosto di un messaggio che alimenta il clima di omofobia ed è evidente che intende segnare una gerarchia tra diversi. In questi giorni su tutto il territorio nazionale sono in corso manifestazioni che chiedono alGoverno di procedere con qualche azione concreta: tutte le proposte di legge contro l’omofobia sono state affossate, mentre nel resto dell’Europa la lotta è partita in quarta». A dimostrare solidarietà ad Arcigay sono intervenuti alla manifestazione alcuni rappresentanti dei Giovani democratici: «Le parole del Presidente del consiglio sono state inopportune e irresponsabili », ha detto Stefano Salvemini, responsabile dei Diritti civili dei Giovani democratici. «Ci siamo già mossi per fare approvare nei prossimi consigli comunali e provinciali una mozione contro
l’omofobia». - A.G.
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