L’appello

Berlusconi è al capolinea, minoranza nel Paese e in Parlamento, inviso alla maggioranza dei cittadini, a molti dei suoi stessi elettori e a settori decisivi della coalizione che lo ha portato al governo garantendogli impunità e favorendo la difesa dei suoi interessi privati.

Col primo “No Berlusconi Day” abbiamo chiesto le dimissioni di Berlusconi portando in piazza un milione di persone e aprendo la grande stagione di battaglie civili e di risveglio sociale che ha caratterizzato la storia politica del Paese dal 5 dicembre ad oggi, dalle iniziative in difesa della Costituzione e contro il legittimo impedimento e il processo breve fino alla grande campagna contro la legge bavaglio pensata da Berlusconi per proteggere se stesso e le “cricche” che lo sostengono e per salvare dai processi e dal giudizio dell’opinione pubblica gli indagati, i condannati, i corrotti, i corruttori e i mafiosi presenti all’interno del suo governo, del Parlamento e nella rete di poteri, spesso occulti come la P3, che tiene in piedi il cosiddetto berlusconismo.

Col secondo “No Berlusconi Day” ribadiamo l’urgenza di mandare a casa Berlusconi e tutto il governo da lui presieduto, artefice tra l’altro del disastro sociale ed economico del Paese, della distruzione della dimensione pubblica, a partire dalla scuola e dall’Università, e massima espressione del degrado morale e del dilagare del fenomeno della corruzione che attraversa, come e più di Tangentopoli, le istituzioni e la classe politica come dimostrano i casi Scajola, Brancher, Bertolaso, Cosentino, Dell’Utri, Verdini solo per citarne alcuni.

Per lasciarci alle spalle la lunga e drammatica fase storica del berlusconismo, iniziata nel ’94 con la nascita di Forza Italia sostenuta dalla mafia, non bastano le dimissioni di Berlusconi e del governo: occorre operare un radicale cambiamento delle condizioni politiche e culturali che ne hanno favorito la nascita e lo sviluppo, in particolare attraverso il ricorso ai mezzi di informazione di proprietà di Berlusconi sin dalla sua “discesa in campo”.

Per questo chiediamo che dopo le dimissioni di Berlusconi si operi tempestivamente 1) per la modifica dell’attuale legge elettorale e 2) per una nuova legge sul conflitto di interessi che impedisca il riproporsi dei nuovi Berlusconi.

E poi subito al voto per nuove elezioni libere e democratiche.

Invitiamo i cittadini, le associazioni, le forze democratiche e la libera stampa a partecipare e sostenere il “No Berlusconi Day 2″ che si terrà a Roma, sabato 2 ottobre 2010, con un corteo che, partendo da piazza della Repubblica alle ore 14 si concluderà in piazza San Giovanni

Il popolo viola

Per aderire all’appello scrivere a: fondatorenobday@hotmail.it specificando nell’oggetto “Appello”

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