Venerdì 28 Maggio si è tenuto presso il Caffè Mazzanti di Verona
un partecipato ed interessante incontro-aperitivo
dal titolo “Diritti-Differenti”, organizzato dai Giovani Democratici di Verona.
Con ospite Ivan Scalfarotto.
Ivan Scalfarotto, Vicepresidente del Partito Democratico, gay dichiarato, che all’interno del partito si batte per una maggiore coscienza e presa di posizione sui temi della Laicità, del testamento biologico e dei diritti civili LGBT. E’ stata anche l’occasione affinchè il maggiore partito di opposizione, riprenda il dialogo con le associazioni del movimento LGBT, cercando di portare avanti nelle sedi istituzionali quell’azione sui diritti che da tempo manca.
Erano infatti presenti all’incontro una delegazione di Arcigay Pianeta Urano Verona e una del Circolo Pink di Verona, le altre associazioni veronesi non erano presenti.
Dopo un lungo, bello e appassionato discorso di Ivan Scalfarotto, a preso la parola Michele Breveglieri, Presidente Arcigay Verona, che ha sottolineato come oggi, tante persone lgbt e parte del movimento lgbt, contestino al Partito Democratico di non fare scelte chiare e precise, di mascherarsi dietro l’idea del pluralismo interno che “rispetta tutte le sensibilità” evitando di assumere una linea precisa, soprattutto in un momento dove c’è l’estrema urgenza e necessità di leggi, non solo per il riconoscimento delle famiglie e delle unioni gay-lesbiche, ma ancora prima di una seria legge contro l’omofobia.
Caso ultimo emblematico di questa linea non chiara nel partito, ciò che è accaduto a Udine, dove il Partito Democratico locale, con una mozione ha definito “provocatori” i manifesti realizzati da Arcigay e Arcilesbica Udine per la giornata mondiale contro l’omofobia del 17 Maggio.
Il caso “Udinese” ha suscitato una discreta discussione dentro e fuori i PD, soprattutto dopo la lettera che Paolo Patanè, presidente nazionale di Arcigay a mandato a Pierluigi Bersani, Segretario Nazionale del PD.
Il dibattito al Mazzanti e poi proseguito con un polemico intervento di Gianni Zardini, presidente Pink, che ha rimarcato come a Verona esistano ancora tre mozioni omofobe approvate nel 1995 e che neanche i 5 anni di amministrazione di centro-sinistra hanno cancellato. A Zardini ha prontamente risposto Stefania Sartori, ex Assessore alle Pari Opportunità e differenze durante l’amministrazione Zanotto e attuale capogruppo PD in consiglio comunale, che un po’ alterata per le accuse di Zardini, ha replicato che ci fu la volontà da parte della maggioranza di allora di cancellare le mozioni, ma che di fatto non c’erano i numeri per farlo e che comunque l’amministrazione di Centro-sinistra qualcosa fece, o tentò di fare in favore della comunità Lgbt.
I Giovani democratici Veronesi e Veneti, che da tempo hanno avviato un ottimo dialogo con le associazioni LGBT, hanno poi presentato la mozione contro l’omofobia che intendono portare avanti e dove sarà possibile far approvare in tutte le sedi istituzionali, dai consigli comunali e quelli provinciali.
Guarda le foto :: " Diritti differenti "
Leggi questo articolo anche su: http://politicalgbtvr.blogspot.com/
e su: http://www.arcigayverona.org/
un partecipato ed interessante incontro-aperitivo
dal titolo “Diritti-Differenti”, organizzato dai Giovani Democratici di Verona.
Con ospite Ivan Scalfarotto.
Ivan Scalfarotto, Vicepresidente del Partito Democratico, gay dichiarato, che all’interno del partito si batte per una maggiore coscienza e presa di posizione sui temi della Laicità, del testamento biologico e dei diritti civili LGBT. E’ stata anche l’occasione affinchè il maggiore partito di opposizione, riprenda il dialogo con le associazioni del movimento LGBT, cercando di portare avanti nelle sedi istituzionali quell’azione sui diritti che da tempo manca.
Erano infatti presenti all’incontro una delegazione di Arcigay Pianeta Urano Verona e una del Circolo Pink di Verona, le altre associazioni veronesi non erano presenti.
Dopo un lungo, bello e appassionato discorso di Ivan Scalfarotto, a preso la parola Michele Breveglieri, Presidente Arcigay Verona, che ha sottolineato come oggi, tante persone lgbt e parte del movimento lgbt, contestino al Partito Democratico di non fare scelte chiare e precise, di mascherarsi dietro l’idea del pluralismo interno che “rispetta tutte le sensibilità” evitando di assumere una linea precisa, soprattutto in un momento dove c’è l’estrema urgenza e necessità di leggi, non solo per il riconoscimento delle famiglie e delle unioni gay-lesbiche, ma ancora prima di una seria legge contro l’omofobia.
Caso ultimo emblematico di questa linea non chiara nel partito, ciò che è accaduto a Udine, dove il Partito Democratico locale, con una mozione ha definito “provocatori” i manifesti realizzati da Arcigay e Arcilesbica Udine per la giornata mondiale contro l’omofobia del 17 Maggio.
Il caso “Udinese” ha suscitato una discreta discussione dentro e fuori i PD, soprattutto dopo la lettera che Paolo Patanè, presidente nazionale di Arcigay a mandato a Pierluigi Bersani, Segretario Nazionale del PD.
Il dibattito al Mazzanti e poi proseguito con un polemico intervento di Gianni Zardini, presidente Pink, che ha rimarcato come a Verona esistano ancora tre mozioni omofobe approvate nel 1995 e che neanche i 5 anni di amministrazione di centro-sinistra hanno cancellato. A Zardini ha prontamente risposto Stefania Sartori, ex Assessore alle Pari Opportunità e differenze durante l’amministrazione Zanotto e attuale capogruppo PD in consiglio comunale, che un po’ alterata per le accuse di Zardini, ha replicato che ci fu la volontà da parte della maggioranza di allora di cancellare le mozioni, ma che di fatto non c’erano i numeri per farlo e che comunque l’amministrazione di Centro-sinistra qualcosa fece, o tentò di fare in favore della comunità Lgbt.
I Giovani democratici Veronesi e Veneti, che da tempo hanno avviato un ottimo dialogo con le associazioni LGBT, hanno poi presentato la mozione contro l’omofobia che intendono portare avanti e dove sarà possibile far approvare in tutte le sedi istituzionali, dai consigli comunali e quelli provinciali.
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